I pesci sono ricchi di Omega 3, acidi grassi che si sono dimostrati molto utili per curare o attenuare malattie importanti come quelle cardiovascolari e, appunto, il morbo di Alzheimer. Sono stati fatti molti studi in merito, da università sia italiane che estere.
I risultati della Ricerca
Si può citare la ricerca finanziata dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti e dal National Institutes of Health, o quella dell'University of Texas a San Antonio (USA), pubblicata sul Journal of Alzheimer disease, o molti altri studi: tutti portano alla conclusione che una dieta ricca di acidi grassi Omega 3, tra i vari benefici che apporta, contribuisce in modo significativo alla prevenzione dell'Alzheimer.
In pratica, gli effetti positivi del pesce nella dieta e, nello specifico, per la prevenzione dell'Alzheimer, sono dati dalla capacità degli omega 3 di aumentare il flusso sanguigno nelle aree cerebrali che si occupano della memoria e delle capacità cognitive. La maggiore irrorazione contribuisce ad un progressivo rallentamento della perdita delle facoltà mentali, tipica della malattia.
L'acido grasso Omega 3 DHA è molto importante per l'organismo umano e si trova soprattutto nel salmone, nello sgombro, nelle sardine, nel tonno e nelle acciughe. Questo elemento si può trovare anche nel regno vegetale, come ad esempio nei semi di chia, nelle noci, nelle mandorle e in altri alimenti, ma la differenza sostanziale sta nel modo in cui l'organismo lo assorbe e lo elabora, e i pesci di acqua fredda sono la fonte migliore.
È importante comprendere che gli effetti delle sostanze naturali sono meno immediati rispetto ad un medicinale, ma la costanza nel lungo periodo porta a risultati molto efficaci. Consumare pesce deve essere un'abitudine regolare, da inserire in uno stile di vita sano: in questo modo se ne potranno apprezzare i vantaggi.
Nella diatriba che vede i sostenitori della dieta con molto pesce opposti a coloro che ritengono che questo porti ad un aumento di mercurio nell'organismo, la ricerca pubblicata dal Journal of American Medical Association fa chiarezza. I cervelli con alte quantità di mercurio non sviluppano una maggiore incidenza di neuropatologie cerebrali, ma il consumo di pesce, anche se comporta aumenti di mercurio, si associa a una riduzione di casi di neuropatologia di Alzheimer.
Nel cervello, col passare degli anni, si formano grovigli e placche amiloidi; nei pazienti afflitti da Alzheimer queste placche e grovigli sono più gravi e diffusi. Le ricerche hanno dimostrato che il consumo di pesce favorisce una minore densità di questi problemi e che essi sono meno gravi.
Il pesce è un alimento importante che aiuta a stare bene. Tutti gli studiosi sono concordi e la saggezza popolare lo conferma. Impariamo quindi a cucinare il pesce in tanti modi diversi e ad inserirlo con generosità nella dieta quotidiana. La nostra memoria ce ne sarà grata.