Perché il pesce, dunque, fa così bene al cuore e alle arterie?
Il motivo risiede nel fatto che è un alimento leggero e ha qualità organolettiche d'eccellenza, in riferimento all'apporto di acidi grassi essenziali polinsaturi Omega 3 e Omega 6.
Si tratta di grassi che il nostro organismo non produce e che attinge solo dal cibo, non fanno ingrassare e hanno la capacità di ripulire le arterie dai lipidi, che possono inspessire le pareti fino a occluderle pericolosamente. I grassi sono rappresentati soprattutto dal colesterolo e dai trigliceridi.
Sono processi vascolari degenerativi che durano anni, ma le arterie che sono prossime all'otturazione è noto che portino a infarto, trombosi, ictus e altre patologie molto serie, a volte fatali.
Le arterie ripulite grazie agli acidi grassi vanno dunque a tutto vantaggio del buon funzionamento del cuore, che è meno affaticato, si mantiene tonico ed elastico nelle pareti e, inoltre, beneficia della regolarizzazione del battito.
Il pesce, in riferimento proprio a questa capacità, viene consigliato anche nella dieta di chi ha già subito un infarto e ha necessità di non sovraccaricare il muscolo cardiaco.
Quali specie di pesce mangiare e come cucinarlo
Non tutte le specie di pesce hanno queste caratteristiche benefiche per cuore e arterie. Quelli più indicati fanno parte della categoria pesce azzurro, come sardine, alici, sgombri, tonni, pesci spada, aguglie e altri che costano poco, ma sono decisamente salutari.
È preferibile mangiare sempre pesce fresco, acquistato presso il proprio pescivendolo di fiducia. La modalità di cottura deve escludere la frittura o comunque l'aggiunta di altri grassi, che vanificherebbero i benefici del pesce. Altri prodotti ittici, come i crostacei o il salmone contengono comunque molti antiossidanti, ma sono grassi con alti livelli di colesterolo, per cui è meglio mangiarli con moderazione.
Il pesce azzurro contiene anche un buon quantitativo di iodio, utile alla tiroide, che regola la pressione arteriosa.