Il guscio duro e bitorzoluto nasconde una chicca morbida e vellutata in attesa di essere gustata, ma qual è il modo migliore?
Le ostriche al naturale
La regola vuole le ostriche mangiate crude, appena aperte, per assaporare pienamente la loro magia e pienezza. Ma seppur crude alcune preferiscono aggiungere un tocco di sapore in più con qualche goccia di limone e pepe, il metodo più utilizzato dagli italiani.
I francesi invece preferiscono far marinare uno scalogno tritato nell'aceto bianco e usare questo succulento condimento sulle ostriche. Napoleone, infine, amava mangiarle con una salsa emulsionata di cognac, sale, pepe, limone e un goccio d'olio, una variante sicuramente interessante per palati curiosi.
Infine, il binomio ostriche e vino resta un classico dell'enogastronomia. I più viziati amano lo champagne, i raffinati prediligono il Muscadet, un vino bianco dalle caratteristiche fresche e leggermente acidule.
Le ostriche gratinate o alla brace
Ma per ogni regola che si rispetti esistono anche le eccezioni.
Le ostriche possono essere cotte in molteplici modi, la variante al gratin è indubbiamente tra le più gettonate.
Sarà sufficiente pulire i gusci e lasciare che si aprano in una padella unta d'olio. Una volta aperte, estrarre l'ostrica e disporre olio e pangrattato nel guscio. Reinserire il mollusco al loro interno disponendo un sottile strato di pangrattato, olio, prezzemolo e una noce di burro. Gratinare in forno per 10 minuti fino a formare una crosticina croccante e saporita che ben contrasterà con la morbidezza dell'ostrica.
Una ricetta meno conosciuta è l'ostrica alla brace
Una volta preparata la base ardente, basta appoggiare le ostriche su una grigia di metallo e aspettare che si aprano automaticamente. I molluschi si arrostiranno, aggiungendo al sapore naturalmente fresco un sentore affumicato molto particolare e gustoso.