Un team di archeologi guidato da Francesco D'Andria è stato in grado di riportare alla luce l'altare di un tempio risalente alla Magna Grecia. Una scoperta non da poco e che fin da subito ha attirato tantissimi esperti di storia e di mitologia: si tratta di un esemplare unico nel suo genere in Italia.
Questo tipo di altare è del tutto simile a quello che normalmente era presente all'interno dei templi greci. Un altare che rispecchia a pieno la struttura degli altari dell'antica Grecia che partivano da una struttura più piccola come quello di Minerva per poi diventare molto più grandi. Un esempio efficace in tal senso è la celeberrima Ara Pacis con tutta la sua imponenza. A Castro gli scavi sono ripresi da qualche tempo grazie all'autorizzazione del Ministero e con il controllo della Soprintendenza. Sono bastate poche settimane per incrementare ancor di più l'elenco di ricchezze storiche presenti in questa località salentina.
La storia legata all'Altare di Minerva
Questa scoperta ha permesso di analizzare nel dettaglio anche dei reperti che sono stati collegati all'Altare di Minerva.
Sono state rinvenute tracce di ossa di animali che venivano solitamente offerti in sacrificio alla divinità. Si tratta di un altare molto importante dal punto di vista storico visto che è quello dedicato alla divinità Atena troiana.
Stando agli studi sembra che sia quello citato da Virgilio nell'Eneide nel momento in cui Enea giunge sulle coste italiane. L'epoca sembra perciò contemporanea a quella della statua della dea che fu rinvenuta nella stessa località salentina nel 2015.
All'interno del Castello di Castro sono contenuti tutti questi reperti storici importantissimi e che ancora oggi sono oggetti di studio per esperti di archeologia. Rinvenuta assieme all'altare anche una maschera in bronzo che ritrae una figura femminile decorata in maniera molto fine. Probabilmente si trattava di un voto alla dea così come per due teste in terracotta rinvenute nelle vicinanze.
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